Caro
Babbo Natale,
eccoci qui, il momento è arrivato. Siamo alla fatidica letterina dei desideri. Visto che io e te praticamente non ci frequentiamo da decenni ho deciso di essere sincero fin dall'inizio, perché è giusto che tu lo sappia da subito: non sarà facile. Sappilo. Se ho capito il soggetto con cui avrò (e avrai) a che fare per i prossimi anni, ho il dovere di informati che si tratterà di gestire una missiva chilometrica e a tratti insostenibile, roba che quella della figlia di Tom Cruise ti farà un baffo. Ma veniamo a noi.
Ti scrivo per conto della mia bambina, è piccola, non sa ancora né leggere, né scrivere ma il concetto di “regalo sotto l'albero” l'ha già capito benissimo. Così come ha capito altrettanto bene che Babbo Natale arriva di notte e che i doni, eventualmente, si ritrovano la mattina seguente. Così è nato il colpaccio, abbiamo trovato l'escamotage... ci serviamo di te per mandarla a letto la sera presto, senza capricci, perché si sa, Babbo Natale è generoso solo con i bambini che hanno fatto i buoni. Con questo trucchetto riusciamo anche a lavarle i denti due volte al giorno, a farle mangiare tutto... alla faccia del metodo Montessori e dei genitori che condannano le minacce come modello educativo. Noi in questo siamo pessimi, lo ammetto, ma dovresti vedere come funziona. Un soldatino.
È per questo che a casa nostra l'albero è arrivato con un mese di anticipo. Lo abbiamo addobbato a novembre e probabilmente lo smonteremo a Pasqua, (cosa che tra l'altro avveniva per pigrizia anche prima della nascita della bambina). Ti chiederai, e se un giorno di questi si stufasse di non trovare nulla al suo risveglio? Bene, le nostre menti perverse da genitori in crisi di astinenza da sonno hanno escogitato anche un piano B: la Befana. La stiamo lentamente appassionando alla causa. Abbiamo anche comprato un libricino della vecchina per farle capire che il meccanismo della calza è lo stesso del regalo: se non sei diligente riceverai solo carbone.
Per ora, però, esiste solo Babbo Natale. La pupetta ci è letteralmente andata in loop. Vuole solo guardare cartoni natalizi, il suo gioco preferito è il libro di Santa Clous con gli occhi che si muovono, si sforza a recitare a memoria i versi di Jingle Bells. Credo sinceramente che reggerà fino al 24 sera, quando finalmente ci sarà l'incontro ravvicinato. Se lo merita, poverina. Ad aspettarla ci sarà lui in persona. Il costume è pronto. Si tratterà di un contatto rapidissimo perchè la bambina è piccola ma furba, potrebbe capire che si tratta di una messa in scena e a noi interessa sfruttare la situazione almeno fino ai suoi 13 anni.
Lei di regali ne riceverà sicuramente parecchi, abbiamo nonni in pole position ormai da mesi, in lotta per accaparrarsi le idee migliori per farsi belli con la nipotina. Abbiamo provato a fargli capire che tanto, l'unico e solo autore di tutto quello che accadrà quella notte è Babbo Natale, che non ci sarà modo di collegare i regali alle loro figure. Ma non importa, loro vanno avanti per le loro strade, perchè in ballo, evidentemente, c'è molto di più.
Quindi se proprio ti avanza no' spazietto ti chiederei una sorpresina, na' sciocchezza per me, da Papà a Babbo. In fondo io ho solo un desiderio, caro Babbo, una richiesta tanto semplice quanto ormai, pare, impossibile: vorrei dormire. Vorrei svegliarmi per un giorno, solo uno, intorno all'ora di pranzo. Come avveniva un tempo nel week end. Dormire, tante ore di fila, senza pensieri. Solo. Questo è il mio unico desiderio. Se te lo dovesse chiedere qualcuno, caro Babbo, io come regalo di Natale vorrei trascorrere una notte di sonno. C'è di chiederebbe una notte di sesso, io no, è tempo che su quello ci ho messo una pietra sopra. E non ti credere, non mi aspetto mica la camera di un albergo di lusso, io mi accontento del vecchio letto singolo, con le molle, a casa dei miei genitori! Chi si accontenta gode.
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