sabato 26 dicembre 2015

lo yoga

Quest'anno si che è andata bene! O meglio, anche quest'anno non c'ho preso con i regali ma ho raggiunto dei livelli così alti che mai avrei potuto immaginare. Ho sbagliato il regalo su ordinazione!

Ad onor del vero, io ho eseguito tutto secondo le istruzioni: buono di acconto alla mano solo da saldare, mi sono diligentemente recato al negozio per ritirare e consegnare il pacco. Uno di quegli eskimo verdi con la pecora che vanno tanto ora. Ce l'hanno tutti, che fai nun je lo fai a tu moje? Regolare, as usual su ordinazione, come ormai avviene da un decennio a questa parte per non sbagliare il cadeau da mettere sotto l'albero. Ma quest'anno il top lo abbiamo raggiunto quando guardandolo ha storto il naso. “Ma come non ti piace più? Te lo sei scelta da sola?”. “No non mi piace, mi ingrassa, non mi ci sento”. Oddio ho la moglie bipolare... anzi, tripolare (lo voglio/non lo voglio/non ho ricevuto nulla per natale?)


Eh si perchè il punto ora è questo: ha scartato prima del 24 e nemmeno le è piaciuto. Disperato ma anche incuriosito come un Piero Angela di fronte a nuovi fenomeni paranormali, decido di giocare l'asso nella manica: il regalo irrifiutabile. Vado al negozio davanti al quale sbava ogni giorno e je lascio 'nartra piotta per un “buono valido per”.


Morale della favola: io ricevo un paio di boxer con i teschi... che poi io sta storia della biancheria intima carina non l'ho mai capita. Chi la deve vedere? Giusto la tazza del cesso un secondo prima di entrare in contatto con il mio culone! Ma insomma dicevo, un paio di boxer, una fascia per fare yoga, un puffo luminoso e un portafoglio nuovo (roba che ho rimpianto il trolley).


Lei riceve una borsa, una maglietta, un libro e la fatidica bustina con buono di acquisto. Scodinzola, saltella, lo fa vedere alla cugina fascion.... ma..... ma..... ma...............cala er silenzio............ lei risponde al fuoco sfoggiando er triloggì che ja fatto l'omo suo pe' Natale. È guera! Ah n'fame me remi contro?


Prendo la fascia pe' fa yoga e me ce impicco nella doccia!



sabato 12 dicembre 2015

da Papà a Babbo parte seconda

C'è chi l'incubo ricorrente lo sogna e chi, invece, lo vive. Per me arriva puntuale ogni anno in queste settimane: cosa regalo a mi moje?

Sono anni che con il dovuto anticipo provo a chiederle cosa voglia. Cerco di anticiparmi ma alla fine provoco solo l'effetto boomerang: compro prima, su commissione ovviamente, lei scarta perchè non può resistere e poi mi intorta “certo io così non avrò niente sotto l'albero!”. Con questo giochetto sono anni e anni che arrivo al giorno dell'Immacolata che ho già acquistato 5 regali e nessuno di questi sarà quello che metterò sotto l'albero.

Caro babbo natale, dammi il dono dell'onniscienza preventiva, aiutami a comprare la cosa che corrisponda al suo ultimo cambio di idea! Aiutami tu a essere romantico e a non essere uno che spende soldi e basta e, nello stesso tempo, a non essere un pulciaro, “che sti regaletti ce li facevamo a 16 anni”. Dimmi tu come si fa a essere più forti di yoox! Aiutami tu ad avere lo stesso guizzo creativo di mia moglie che l'anno scorso mi regalò addirittura due trolley, uno per le lei e uno per me! Come mi invidiarono i miei amici allora, erano anni che tutti i sabati al pub parlavamo di trolley, eravamo tutti abbonati a riviste di trolley e su youtube guardavamo per serate intere i tutorial su come riempire un trolley per il week end. Ora, che mia moglie me ne ha regalati addirittura due, proprio ora che con la bambina non partiamo mai, apprezzo sempre di più quel dono creativo e mi sento in colpa per non riuscire io ad eguagliarla questo Natale.

Forse, caro Babbo Natale, potresti esistere davvero e provare a portargli proprio tu il regalo, di persona! Sai che bello sarebbe sentirla dire “ma che sto vecchio ce l'hai accompagnato te per negozi? Ma che non ce l'ha lo scontrino per cambiare?” Non ti alletta l'idea caro Babbo? Preferisci continuare ad occuparti di bambini? Eh... così ci sono buoni tutti, non c'è bisogno di una figura magica e mitologica. La magia servirebbe per riuscire ad accontentare ben altri desideri...

domenica 6 dicembre 2015

da papà a Babbo

Caro Babbo Natale,

eccoci qui, il momento è arrivato. Siamo alla fatidica letterina dei desideri. Visto che io e te praticamente non ci frequentiamo da decenni ho deciso di essere sincero fin dall'inizio, perché è giusto che tu lo sappia da subito: non sarà facile. Sappilo. Se ho capito il soggetto con cui avrò (e avrai) a che fare per i prossimi anni, ho il dovere di informati che si tratterà di gestire una missiva chilometrica e a tratti insostenibile, roba che quella della figlia di Tom Cruise ti farà un baffo. Ma veniamo a noi.

Ti scrivo per conto della mia bambina, è piccola, non sa ancora né leggere, né scrivere ma il concetto di “regalo sotto l'albero” l'ha già capito benissimo. Così come ha capito altrettanto bene che Babbo Natale arriva di notte e che i doni, eventualmente, si ritrovano la mattina seguente. Così è nato il colpaccio, abbiamo trovato l'escamotage... ci serviamo di te per mandarla a letto la sera presto, senza capricci, perché si sa, Babbo Natale è generoso solo con i bambini che hanno fatto i buoni. Con questo trucchetto riusciamo anche a lavarle i denti due volte al giorno, a farle mangiare tutto... alla faccia del metodo Montessori e dei genitori che condannano le minacce come modello educativo. Noi in questo siamo pessimi, lo ammetto, ma dovresti vedere come funziona. Un soldatino.

È per questo che a casa nostra l'albero è arrivato con un mese di anticipo. Lo abbiamo addobbato a novembre e probabilmente lo smonteremo a Pasqua, (cosa che tra l'altro avveniva per pigrizia anche prima della nascita della bambina). Ti chiederai, e se un giorno di questi si stufasse di non trovare nulla al suo risveglio? Bene, le nostre menti perverse da genitori in crisi di astinenza da sonno hanno escogitato anche un piano B: la Befana. La stiamo lentamente appassionando alla causa. Abbiamo anche comprato un libricino della vecchina per farle capire che il meccanismo della calza è lo stesso del regalo: se non sei diligente riceverai solo carbone.

Per ora, però, esiste solo Babbo Natale. La pupetta ci è letteralmente andata in loop. Vuole solo guardare cartoni natalizi, il suo gioco preferito è il libro di Santa Clous con gli occhi che si muovono, si sforza a recitare a memoria i versi di Jingle Bells. Credo sinceramente che reggerà fino al 24 sera, quando finalmente ci sarà l'incontro ravvicinato. Se lo merita, poverina. Ad aspettarla ci sarà lui in persona. Il costume è pronto. Si tratterà di un contatto rapidissimo perchè la bambina è piccola ma furba, potrebbe capire che si tratta di una messa in scena e a noi interessa sfruttare la situazione almeno fino ai suoi 13 anni.

Lei di regali ne riceverà sicuramente parecchi, abbiamo nonni in pole position ormai da mesi, in lotta per accaparrarsi le idee migliori per farsi belli con la nipotina. Abbiamo provato a fargli capire che tanto, l'unico e solo autore di tutto quello che accadrà quella notte è Babbo Natale, che non ci sarà modo di collegare i regali alle loro figure. Ma non importa, loro vanno avanti per le loro strade, perchè in ballo, evidentemente, c'è molto di più.

Quindi se proprio ti avanza no' spazietto ti chiederei una sorpresina, na' sciocchezza per me, da Papà a Babbo. In fondo io ho solo un desiderio, caro Babbo, una richiesta tanto semplice quanto ormai, pare, impossibile: vorrei dormire. Vorrei svegliarmi per un giorno, solo uno, intorno all'ora di pranzo. Come avveniva un tempo nel week end. Dormire, tante ore di fila, senza pensieri. Solo. Questo è il mio unico desiderio. Se te lo dovesse chiedere qualcuno, caro Babbo, io come regalo di Natale vorrei trascorrere una notte di sonno. C'è di chiederebbe una notte di sesso, io no, è tempo che su quello ci ho messo una pietra sopra. E non ti credere, non mi aspetto mica la camera di un albergo di lusso, io mi accontento del vecchio letto singolo, con le molle, a casa dei miei genitori! Chi si accontenta gode.

venerdì 4 dicembre 2015

C'era una volta

Siamo nella fase favola, ma favola pe' di' favola. A casa mia i dvd dei capolavori di Walt Disney si vedono dalle 4 alle 5 volte al giorno. Al momento siamo in piena chiusa con Frozen: "Metti a favola di Essa e Anna?". 

E' bastata una settimana intensa di passione per riempire la casa di gadget: la coperta di pile presa al Carrefour del regno del ghiaccio, le bustine del giornalaio per collezionare tutti i set, le mollette griffate, il mantello di H&M, il pigiamino e perfino le pantofoline. Anna ed Elsa for ever. 


Mi preparo alla prossima fissa: la bella addormentata nel bosco. E' nell'aria. Almeno Aurora non e' orfana! Na' tristezza ste favole, macabre. Ariel la madre ce l'aveva ma e' morta per mano dei pirati di fronte alle 7 figlie e Tritone ha scapocciato. Biancaneve la madre non l'ha mai vista e il padre si e' subito fatto infinocchiare da una matrigna, bona per carita', almeno quello! Cenerentola sfigata top: non ha la madre, il padre muore poco dopo ma prima si accatta una matrigna orrenda, che come se non bastasse gli piazza in casa anche le due figlie brutte e cattive. Poi dici che uno tira le cuoia. 


Al di la' del fatto che queste poveracce non hanno mai una madre io cerco di vedere la cosa dal punto di vista maschile: e' vero che il padre spesso non muore ma e' innegabile che sia vittima assoluta delle sue figlie e delle seconde mogli. Cojone nella vita e anche nelle favole!